martedì 27 agosto 2013

La politica sia un mezzo e non un fine. #OpenPd.

Questo credo sia il problema principale.
La politica deve essere un mezzo per cambiare la cose e non un fine per ottenere potere e denaro.
In Italia non lo è quasi mai.
Qui si fa politica come mestiere, si perdono giornate in inutili convegni e riunioni di corrente che non affrontano concretamente mai nulla limitandosi a fare belle discussioni tanto intellettuali quanto improduttive.
Quasi unico interesse, spartirsi il potere secondo logiche correntizie.
Per come la intendo io (ed è per questo che ancora la seguo)  la politica deve essere un semplice mezzo di trasporto che facilita il cambiamento portando il paese da una situazione all'altra. Nulla di più.
Invece ahimè in Italia (e non solo ovvio) la politica è un mestiere (oltretutto molto ben pagato) e nient'altro.
Pochi progetti quasi mai reale cambiamento.
Appoggio volentieri l'operazione "OpenPd" ma solo in questo senso aprendo cioè il partito a uomini e donne che non vogliano costruirsi una carriera ben retribuita ma vogliano "prestare" le loro competenze e i loro sogni al Paese anche se dubito che ce lo permetteranno realmente.
Sono da sempre interessato al cambiamento ed è per questo mi sa che non sono mai stato interessato a fare politica attiva , dubito che la farò mai e dubito che diventi mai come vorrei.
Però un pò ci spero ancora e credo che questo sia il momento di cambiare, ci sono il fermento e la voglia necessaria,  altrimenti sarà restaurazione e conservazione come sempre.
Mauro

lunedì 19 agosto 2013

Piras,sbagliare capire e chiedere scusa. Ben fatto.

Ieri ho scritto un pezzo molto forte e critico su Gianluigi Piras e sul suo orrendo post di qualche giorno fa.
Il punto fondamentale era che sullo stupro di una donna non si fanno battute nè tantomeno lo si augura anche solo in un momento di rabbia.
Ritengo giusto quindi che si sia dimesso e altrettanto giusto che resti fuori dalla vita politica attiva, almeno per un sufficiente periodo di tempo necessario alla dovuta riflessione.
Però oggi scrive un post sulla sua bacheca (che avrebbe dovuto magari scrivere subito ma capisco che è stato travolto) dove spiega esattamente cosa è successo ma sopratutto dove fa sentire il suo cuore e il suo pentimento di uomo distrutto.
Parla l'uomo e non il politico e l'uomo mi ha toccato, ha raggiunto i sentimenti feriti.
Merita di essere letto e accolto:
http://www.facebook.com/notes/gianluigi-piras/sono-un-uomo-distrutto-e-pagher%C3%B2-delle-mie-colpe-ma-intendo-reagire/10151786977261251
Buon futuro all'uomo Piras e buone riflessioni all'ex politico che giustamente deve fare una indispensabile pausa di riflessione.
Sbagliare è umano, chiedere scusa è divino. Bravo.
Mauro

sabato 17 agosto 2013

Facciamo a meno di gente come Piras. #Pd

Un consigliere comunale Pd di Cagliari , tale Gianluigi Piras, l'ha fatta grossa.
In risposta alla atleta russa Isinbayeva che aveva difeso le leggi russe anti gay (ha poi ritrattato) ha scritto sul suo profilo Facebook:
"Isinbayeva, per me possono anche prenderti e stuprarti in piazza. Poi magari ci ripenso. Magari mi fraintendono".
Dalla Rete è finito tutto sui giornali e il consigliere per fortuna si è subito dimesso.
Posso provare solo vergogna e ribrezzo verso chi scrive certe cose.
Può a volte sfuggire di dire cose che non si pensano, sopratutto se sei magari molto arrabbiato, ma se le scrivi è diverso.
Non si scrive una cosa se non la si pensa, fine del discorso. Le dimissioni sono il minimo che tale Piras poteva fare. Ora sparisca dalla politica italiana.
Neanche per scherzo si scrive o si dice "possono anche stuprarti in piazza". Punto, stop.
Vedo timide difese tipo "è colpa dei social, statene lontani" cazzate che peggiorano solo la situazione.
Io sui social scrivo ciò che penso e non è certo colpa dei social se lo penso o se lo scrivo.
Il problema è che certi pensieri sulle donne sono diffusi, di questo dovremmo seriamente occuparci, senza Piras possibilmente.

Mauro




sabato 10 agosto 2013

Think different, più You Tube e meno Pub.

Oggi chiacchierando con un cameriere del mio albergo mi venuta un po' di tristezza
Lui è un musicista e fa la stagione nel mio albergo
Ha 21 anni e non conosce la rete e le sue potenzialità , pensa a suonare in qualche locale per 50 o 60 euro e questo e'  il suo obiettivo
21 anni e sentirsene 60....
Provateci ragazzi a inseguire i vostri sogni usando le possibilità che la tecnologia vi offre
Più You Tube e meno pub insomma. "think different"
Noi possiamo darvi una mano ma cambiare il vostro destino tocca solo a voi che avete il futuro dalla vostra ma il futuro va conquistato e internet , la più grande arma di costruzione di massa, vi può aiutare ma nessuno ti aiuta se non glielo chiedi...
Rottamare la vecchia strada per costruire una nuova questo ha da essere il cammino altrimenti non vi resteranno che il rimpianto e la lamentela.
Mauro

P.s.: dedicato a un ventenne ma vale x tutti la vecchiaia e' un fattore mentale e non  anagrafico.

lunedì 5 agosto 2013

Sveglia sveglia sveglia !

Altro che lacrimuccie del condannato, questi si stanno riorganizzando.
Ritireranno fuori Forza Italia (marchio vincente non scordatelo) e magari anche solo per non cambiare nome candideranno la figlia tanto ai loro elettori mica interessa se sei competente .
E noi cosa facciamo? Nulla di nulla.
Settimane perse a parlare di regole di un congresso che interessa solo gli addetti ai lavori, trovatemi un Italiano non iscritto al Pd a cui freghi qualcosa di questo assurdo dibattito
Ci stiamo preparando a perdere ancora anche questa volta che un candidato vincente ce lo abbiamo.
Povera sinistra e poveri noi che ancora ci crediamo.
Una classe dirigente ottusa collusa e votata alla sconfitta permanente ecco cosa abbiamo e loro lo sanno e quindi se ne fregano delle condanne che tanto annulleranno una volta tornati al potere.
Mi raccomando studiate ancora qualche regolina per fermare Matteo Renzi intanto il paese sprofonda ma a voi che vi frega basta non sprofondino le vostre poltrone.

Mauro

giovedì 1 agosto 2013

Cosa vi aspettate? Siamo mica un paese serio...

In un paese serio:
un propietario di televisioni non sarebbe mai potuto entrare in politica senza prima averle vendute.
dopo aver governato una volta senza realizzare nulla di quanto promesso, non sarebbe più stato votato.
dopo essere stato inquisito mille volte e condannato in due gradi di giudizio si sarebbe da tempo dimesso senza farselo chiedere da nessuno
il principale partito avversario non ci governerebbe mai insieme e candidrebbe qualcuno in grado di batterlo invece delle solite mummie
il presidente della repubblica non minaccerebbe terremoti ogni volta che qualcuno tenta di cambiare le cose
e quindi cosa volete che accada oggi...???
non accadrà un bel nulla, siamo mica un paese serio.
però noi mica molliamo e a cambiare tutto ci proviamo lo stesso, malgrado tutti (o quasi) loro..

Mauro