domenica 11 dicembre 2011

Una stupro per molti...

A Torino una ragazzina di 16 anni fa l'amore con il suo ragazzo.
Torna a casa e vistosi scoperta racconta ai genitori di essere stata violentata da un Rom.
Questo scatena una follia punitiva al vicino campo Rom che viene dato alle fiamme.
Tutto di una tristezza terribile.
 La ragazzina che invece di raccontare e condividere quella che doveva essere una bella esperienza di amore si inventa lo stupro probabilmente terrorizzata dalla reazione di genitori assenti e colpevoli.
 I genitori, amici e conoscenti vari che esaltati dall'odio verso il diverso devastano l'accampamento dimostrando una rabbia che non sanno sfogare diversamente se non con chi in quel momento non c'entra nulla.
I genitori si chiedano perche' la loro figlia inventa uno stupro invece che condividere con loro un'esperienza.
I vendicatori si domandino che fine hanno fatto le loro menti e le loro coscienze.
I politici si domandino se a furia di giocare con l'odio razziale per motivi elettorali non siano loro i principali responsabili.
Senz'altro il popolo Rom attira a torto o a  ragione l'odio e l'avversione di molti e sui motivi di ciò dovrebbero riflettere anche loro in tutta onestà, ma nel mio cuore l'aspetto più triste è la ragazzina che inventa al posto di raccontare.
Ho una figlia e mi piacerebbe molto che il giorno che scoprirà il sesso e l'amore si sentisse libera di condividerlo con me e se non lo fosse ne sarei il primo responsabile.
Mauro

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